ANDREA GALVANI

Oh, you mean cellophane and all that cap

INAUGURAZIONE: 

05 Maggio 2012. 

DOVE: 

Calder Foundation – (USA).

Nella sua intervista con Katherine Kuh del 1962, Calder ricrea il termine realista all’interno della propria vocazione: immaginare un pensiero e “evocarlo” nello spazio. Mentre Kuh si sposta per centrare il dialogo, l’ultima osservazione di Calder “Oh, vuoi dire cellophane e tutta quella merda” chiarisce che il mondo moderno e i suoi materiali da soli non erano importanti quanto il suo scopo di lui di portare lo spettatore a capire un concetto —Spesso nemmeno visivo. Attraverso l’uso innovativo e non convenzionale di materiali, industriali e non, ha concepito opere in grado di attivare il loro ambiente con entità imprevedibili come il suono, il movimento, il caso e l’anticipazione. L’immaterialità e la sua trasformazione dello spazio, così parte integrante del lavoro di Calder, sottolinea Oh, vuoi dire cellophane e tutta quella merda della Calder Foundation. Incarnando il sentimento equivoco di Calder attraverso arte visiva e performativa, musica, film e video, la programmazione di 12 ore prende come punto di partenza un mobile sonoro del 1933 che evoca nello spazio non una rappresentazione tangibile di un oggetto, ma l’inquietante esperienza di suono e attesa. A provocare un’esperienza altrettanto immersiva saranno le opere di artisti e performer contemporanei che si espandono oltre i loro confini materiali, attivando lo spazio più ampio intorno a loro con fenomeni come luce, profumo, suono, aria, anticipazione e disorientamento. Piuttosto che fissa, la curatela è una forma aperta e dà la precedenza a componenti dell’esperienza in tempo reale come il caso e l’imprevisto.

Performance, scultura, installazioni e film di: Cory Arcangel, Darren Bader, Alexander Calder, Nina Canell, Dan Flavin, Andrea Galvani, Haroon Mirza, Kira Lynn Harris, Zilvinas Kempinas, James Turrell, Allora and Calzadilla, Francis Alÿs, Sebastian Buerkner, Mary Ellen Bute, Amy Granat, Laurent Grasso, Yves Klein, Duncan Marquiss, Laurent Montaron, Alexandre Singh, Anri Sala e Roman Signer, James Lee Byars, Mayumi Ishino, Liz Magic Laser, Haroon Mirza, Aki Sasamoto e Jacolby Satterwhite. Musiche di: Dan Friel, Loud Objects, Ikue Mori, Gryphon Rue, Sightings, Trockeneis, White Suns e C Spencer Yeh.