
Testo a cura di BEATRICE BENEDETTI
In occasione di ArtVerona, a partire da sabato 11 ottobre (dalle 15:00 alle ore 18:30) e fino al 30 ottobre 2025, verrà installata nella Sala Morone della Chiesa di S. Bernardino (Stradone Antonio Provolo 28 a Verona) l’opera Scheletro di Agnese Galiotto.
Sono diverse le forze riattivate dall’operazione, a cura della galleria Artericambi di Verona, che riconnette la magistrale decorazione della sala rinascimentale con la ricerca dell’artista veneta. Vi sono innanzi tutto delle tangenze dal punto di vista tecnico: attribuita a Domenico Morone, al figlio Francesco e alla nutrita bottega, la sala è stata interamente decorata tra 1494 e 1503 ad affresco, pratica utilizzata secoli dopo da Agnese Galiotto (Chiampo, 1996).
L’installazione Scheletro è infatti composta da cartoni preparatori in scala 1:1 a cui l’artista vicentina ha fatto riferimento per i suoi affreschi sulle pareti di spazi espositivi o di case abbandonate, come per l’opera Green Cave, realizzata nel 2022 sull’isola di Gapado in Corea del Sud.
Dal punto di vista tematico, sui lati lunghi della Sala Morone, adibita a libreria del convento dei Frati minori per volere del committente Lionello di Donato Sagramoso, si sussegue una teoria di dottori e cardinali francescani, che culmina nella scena centrale della Madonna in gloria tra gli angeli e i Santi Francesco e Chiara. Proprio l’autore del Cantico delle creature rappresenta un altro punto di contatto tra il pittore del Rinascimento Veronese e la Galiotto, la cui ricerca si concentra sulla conoscenza approfondita e il conseguente rapporto armonico tra l’umano e le altre specie viventi, sia animali che vegetali.
L’installazione temporanea sarà visibile dal giorno 13 ottobre al 30 ottobre 2025 su appuntamento ed è accompagnata dal testo critico della storica dell’arte e curatrice Beatrice Benedetti.
–
Orari:
E’ richiesta la prenotazione ai seguenti recapiti: info@artericambi.com / Cel. 335 1330087
–


Agnese Galiotto (Chiampo, 1996) è pittrice e filmmaker. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera (IT) e alla Städelschule di Francoforte (DE).
La sua pratica unisce l’antica tecnica dell’affresco e il linguaggio cinematografico. Entrambi i mezzi sono strumenti per sviluppare narrazioni ed elaborare installazioni immersive. La sua ricerca esplora le relazioni umane con le persone a lei più vicine, la famiglia, gli amici, gli animali, in rapporto con il trascorrere del tempo.
Le sue opere sono state esposte alla GAMeC, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, al Kumho Museum of Arts di Seoul, alla Jeju Biennial, al Frankfurter Kunstverein, al Kunsthal Gent, al Palmengarten di Francoforte e al BFI SouthBank di Londra. Ha partecipato alla residenza Dolomiti Contemporanee (IT) nel 2021 e al programma Gapado AiR (KR) nel 2022.
Agnese Galiotto inoltre è da poco stata selezionata tra i vincitori della residenza WONDERFUL! Art Research Program – Maria Manetti and Jan Shrem Foundation presso il Museo del Novecento di Firenze.